Fondato nel 1892, il Club Alpino Siciliano (CAS) è un’associazione presente sul territorio dell’isola con 11 rifugi. Attraverso le sue attività, il CAS esercita un importante ruolo per la tutela e la valorizzazione sostenibile dei monti siciliani.

LA STORIA

Il Club Alpino Siciliano fu fondato a Palermo il 9 settembre 1892 da cinque studenti liceali con la passione dell’alpinismo: Fausto e Francesco Orestano, Beniamino Lo Forte, Alfredo Perdichizzi e Giuseppe Noera. All’inizio si chiamò Club Alpino Quintino Sella, in onore dello storico promotore dell’alpinismo in Italia. In quegli anni, l’alpinismo era inteso come conoscenza dei monti in genere ed era praticato da pochissime persone. I pionieri di questo sport furono gli inglesi, i quali nel 1857 fondarono a Londra l’Alpine Club, primo al mondo. Il CAS nacque allo scopo di diffondere la cultura di montagna in Sicilia specialmente tra i giovani, come recita il primo articolo del suo statuto. Notevole fu per quei tempi anche la partecipazione femminile. Olga Campisi, ad esempio, fu tra le pioniere del volo aereo insieme alla tedesca Kate Paulus. Erano gli anni dei Florio, dei Basile, dell’Esposizione Internazionale, della Triplice Alleanza e delle avventure coloniali.

Nel 1896 nacque Sicula, la rivista del Club, a cui collaborarono studiosi come il naturalista Francesco Minà Palumbo, l’antropologo Giuseppe Pitrè, il filosofo Francesco Orestano, Michele Lo Jacono Poiero, Alessio Di Giovanni e altri. Nel 1976 la rivista prese il nome di Etna Madonie.

Nel 1897, il Club acquistò dal Ministero della Pubblica Istruzione il Castello di San Benedetto, meglio noto come Castellaccio, monumento normanno del XII secolo. Il castello divenne presto meta preferita per le escursioni sui monti della Conca d’Oro. Nello stesso anno fu istituito a Collesano il Corpo delle Guide delle Madonie per rendere più sicure le escursioni sui sentieri di quei monti. Nel 1898 fu acquistato il convento sul Monte San Paolino a Sutera, in provincia di Caltanissetta.

Nel 1915, il Comune di Isnello assegnò al CAS un terreno a Piano Zucchi. Il Club iniziò subito i lavori per la costruzione di un rifugio, ma dovette sospenderli per lo scoppio della prima guerra mondiale. Finalmente, nel 1922 venne inaugurato il primo rifugio del CAS, intitolato negli anni ’50 a Luigi Orestano. Il rifugio assicurò così agli appassionati e ai naturalisti un punto d’appoggio per le loro escursioni in montagna.

Durante il fascismo, tutte le associazioni alpinistiche del paese dovettero confluire nel Centro Alpinistico Italiano, e dal quel momento le gite divennero ‘adunate’. Nell’ottobre del 1943 il CAS riacquistò la propria autonomia e il suo patrimonio con Decreto del Governatore Militare Alleato Col. C. Poletti.

Nel 1947 fu creata la Sezione Sci Club Palermo, che divenne una delle più prestigiose della Sicilia e del Centro-Sud d’Italia. Contemporaneamente, furono iniziati i lavori di ampliamento del Rifugio Orestano e quelli di potenziamento del Castellaccio.

Nel 1957, il Presidente della Regione Siciliana conferì al CAS personalità giuridica con Decreto n. 210/A 5-8-1957.

Nel 1961, l’Ente Turismo assegnò al Club la medaglia d’oro per il turismo sulle Madonie.

Gli anni ’60 furono anni di espansione per il CAS, che sotto la presidenza di Giuseppe Crispi (presidente dal 1963 al 2006) ebbe notevole sviluppo sia nel campo delle attività che del patrimonio. Il Comune di Castelbuono assegnò al Club alcuni terreni demaniali e vari Enti contribuirono alla realizzazione di diverse strutture sulle Madonie:

1968 – Rifugio Monte Cervi

1970 – Rifugio Morici sul Pizzo Luminario, Rifugio Carbonara, e Rifugio Bosco del Vicaretto

1970-73 – Rifugio Crispi a Piano Sempria

1973 – Ostello della Gioventù Merlino a Piano Battaglia

1982 – Rifugio Arcarolo sui Nebrodi

1986 – Rifugio Torre del Bosco a Ficuzza

All’attività sportiva, il CAS ha sempre affiancato un’azione ecologica rivolta alla tutela dell’ambiente montano, partecipando alle battaglie in difesa di Monte Pellegrino, Monte Cervi, Monte Soro, della Valle dell’Anapo, delle paludi di Vendicari, della costa dello Zingaro e di Monte Speziale, nonché per l’istituzione di parchi e riserve in Sicilia.