Il Castellaccio, di cui il CAS è proprietario, fu costruito con ogni probabilità da Guglielmo II, detto “il buono”, il re normanno che fondò Monreale. La più antica citazione della struttura risale al 1182, ma è probabile che una fortificazione esistesse già in loco, verosimilmente di origine araba, che Guglielmo fece ampliare in un vero e proprio castello. Sicuramente, l’architettura arabo-normanna del monumento è ancora oggi riconoscibile.

Durante il 1300, l’Arcivescovo di Monreale donò il Castellaccio ai monaci benedettini che stavano fondando l’Abbazia di San Martino delle Scale, e il sito venne così usato come abitazione temporanea mentre l’abbazia era in costruzione. Da allora, la struttura divenne nota come Castello di San Benedetto. Il luogo fu utilizzato dai monaci per altri due secoli, cadendo lentamente in disuso. Alla fine del 1800, il CAS acquistò la struttura per farne una “stazione alpina”.

Oggi il Castellaccio si presenta come un bene restaurato, al cui interno sono presenti un giardino, i resti di una chiesa, e tre torri dalle quali si ammira tutta la Conca d’Oro.

Il sito è raggiungibile a piedi da due sentieri:

  1. Il sentiero classico (clicca qui)
  2. Il sentiero degli austriaci (clicca qui)

1. Il sentiero classico in verde 2. Il sentiero degli austriaci in rosso (clicca sull’immagine per ingrandirla)

Foto di copertina: KSchreiber, CC BY-SA 4.0